Vita del porto
Blog: Vita del porto (parte prima)
Immagina un pomeriggio assolato di fine agosto, ti lasci alle spalle il piccolo borgo di Santo Stefano, percorri la strada blu da un lato e viola dall’altro: la bouganvillea fiorita ha un colore cosi intenso che stordisce.
Sei in prossimità del porto, la scritta dorata Marina degli Aregai ti abbaglia, oltrepassi la sbarra e sei nel porto.
Vai piano vuoi goderti lo spettacolo delle barche ormeggiate e il dondolio degli alberi, arrivi alla torre di fronte alla diga e pensi che questa piccola porzione di spazio è una cerniera tra le vie della terra e quelle del mare e proprio in questa porzione i destini di tanta gente si sono intrecciati, gli incontri si sono “consumati” e pensi a quante storie questo posto ha fatto da spettatore silenzioso…
Un baretto nascosto nel cavedio della torre ti accoglie con le sue prelibatezze pomeridiane, bibite fresche, gelati e dolci per una merenda rifrancante.
C’è silenzio… Il silenzio delle 17 di un pomeriggio del 31 luglio, non vuoi la calca della spiaggia, vuoi goderti la pace dell’ora tarda e osservare l’acqua che lambisce le barche. E pensi ad una malinconica canzone di Amalia Rodriguez che nel descrivere la Maison sur le port descrive un pezzo di umanità che non cè più…ma questa è un’altra storia … piano piano il bar prende vita e la pace pomeridiana lascia il posto ad una chiassosa ma divertente performance dell’happy hours. Le note musicali cambiano, il tintinnare dei bicchieri fanno da sottofondo al chiacchiericcio sempre più insistente della movida dei diportisti. Il porto si anima e piano piano tutti si ritrovano in una sorta di festa improvvisata ma che ormai è un fisso appuntamento serale: le storie di ognuno diventano le storie di tutti e tutti sanno che di quella storia ormai ne fanno parte: è la storia dell’umanità. E lo sa bene il navigante che arriva da lontano, che desidera da sempre un porto sicuro che lo ricongiunga alle sue radici terrestri. Per questo i porti esercitano sempre un forte fascino sul navigante e sul viaggiatore, perché oltre al sicuro rifugio per il primo o al facile accesso alle vie del mare per il secondo, è proprio nei porti che avvengono gli incontri più significativi e s’intrecciano i destini di chi va per mare e il segreto è riuscire a conservare un certo disincanto, continuare ad essere parte di una palestra di sogni possibili e impossibili, ai nostri occhi ugualmente realizzabili di fronte all'immensità dell'azzurro.
(Sei già dentro) l'Happy Hour (parte seconda)
Se pensiamo a una vacanza al mare, credo a tutti venga in mente l'immagine di una spiaggia affollata - rigorosamente di sabbia e piena di ombrelloni bianchi a strisce rosse, o blu, come quelle che abbiamo sempre visto nei disegni dei libri dei compiti delle vacanze. Nel nostro immaginario, Il mare deve essere di un blu intensissimo e tra gli ombrelloni deve sempre aggirarsi qualche bambino con un cono gelato sciolto che gli gocciola fino al gomito; qualche signora ben pasciuta deve raccogliere con indignazione un pallone da beach volley finito per errore sul suo telo mare e diversi bimbi piccoli devono giocare sul bagnasciuga a costruire solidi castelli di sabbia con paletta e secchiello.
Perché la vacanza al mare è semplice, immediata, rilassante: non occorre molto, per potersela godere; basta un costume!
Però, quando il sole cala e il tramonto s'infuoca dei suoi colori migliori, la spiaggia e la vacanza al mare acquisiscono tutto un altro sapore: l'happy hour è l'ora delle possibilità e quello che fino a poco prima era stato un pomeriggio pigro e sonnecchioso, alla sera riprende di colpo tutta la sua verve: parte al galoppo verso una serata sfavillante, piena di musica e di risate. Non importa che abbiamo trascorso la giornata al sole e siamo stanchi, rossi e intorpiditi dall'aver trascorso metà della giornata in orizzontale o sulla Vela di Soleil: tutti, indistintamente, ci facciamo belli per l'happy hour - fosse anche solo per sorseggiare un Martini sugli stessi tavoli su cui abbiamo consumato, poche ore prima, un pranzo a base di insalata e mozzarella.
Ed è per questo che, quando imbrunisce, sulla porta di Paolo&Fiorenza (Parrucchieri Gori) si accalcano le belle e i belli - tra chi aveva preso appuntamento e chi tenta la fortuna dell'ultimo minuto, il caos della serata inizia qui, nel chiacchiericcio eccitato dei clienti misto al fruscio dei colpi di spazzola o di un bel taglio all’ultimo minuto, al rumore sordo dei phon accesi. Alcuni sono già pronti: vestiti di tutto punto, freschi di shopping sfrenato a Sanremo e Montecarlo, hanno appuntamento alle 20:00 di fronte al Nodi o al Val di Sogno, dove potranno sfoggiare capello e abbronzatura al tavolo di uno splendido ristorante; altri la prendono più con calma, non hanno fretta: mangeranno in camera, forse, perché tutti sanno che la vera serata inizia quando le casse del Soleil dalla terrazza iniziano a suonare. La vera serata inizia quando il mare ormai è calmo e gli yatch dalla pancia bianchissima si riflettono sul suo specchio nero; inizia coi camerieri in livrea bianca e nera che scattano sui ponti con vassoi d'argento o scendono a terra agili come gazzelle, mescolandosi a una calca arrivata alla spicciolata per impadronirsi della banchina. Inizia quando si accendono le luci stroboscopiche della postazione del DJ e il suono dei bassi scaccia via dalla conchiglia delle orecchie quello delle grida e delle risate della spiaggia, perché si è capito: è arrivata l'happy hour.

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